martedì 25 settembre 2007

Au revoir mon ami

T'ho vista nascere, scivolare, ora seguire fedelmente il tuo nuovo "padrone".
Presto, sarai degnamente rimpiazzata...

giovedì 20 settembre 2007

Oggi è un altro giorno

Dal diario di Paolo Cadoli
Mercoledì 19 settembre 2007
Come tutte le mattine, mi sveglio presto per andare al lavoro, ma oggi è un altro giorno, niente lavoro, si va al mare. Un bacio a mia moglie e uno al mio Mattia, che cresce in fretta e ama il mare come me.
Esco veloce, carico tutto in macchina e parto.
Ancora è buio fuori ma distinguo le barre dell’Ideale, la bolla rompe liscia, ma oggi è un altro giorno e io cerco di meglio. Rompe anche il Marangone ma è un po’ storto, quindi mi dirigo a Santa. Do un’occhiata a Off ma il mare è grosso e impraticabile, tanta schiuma e poca parete.
Mi sposto a Banzai. Il parcheggio è già pieno, la destra rompe altezza testa e Lucio sta già rovinando il lip col suo long, in mezzo ad altre venti persone. Decido di entrare a sx. Anche se l’onda è più piccola della destra, si srotola fino alla risacca della Toscana. In genere sarei entrato di corsa ma oggi è un altro giorno, perciò mi cambio con calma, faccio addirittura un bel po’ di stretching e poi entro.
Ci sono quattro o cinque persone sul picco, un paio di amici e un paio mai visti. Ci si saluta contenti, mentre un’alba rosa illumina la scena. La misura è alla spalla, non troppo liscio, il vento è leggero da sud. Si comincia con l’andirivieni. L’onda è molto lunga e permette molte manovre, mette a dura prova le mie spalle, ma oggi è un altro giorno e io sono in forma. Il mare cresce, alcune serie sono alla testa, alcune over, il sole ci riscalda e la temperatura dell’acqua è gradevole. Arrivano le serie grosse e qualcuno lascia la tavola, vizio che non perdono. Con cortesia e i dovuti modi gli faccio notare lo sbaglio e, dopo essersi scusato, si sposta dal picco… Oggi è proprio un altro giorno…
Sto in acqua fino alle dieci. Tante belle onde ma il fisico necessita di energia. Altre volte sarei rimasto in acqua fino allo sfinimento ma oggi è un altro giorno, ho tutto il tempo che voglio, perciò esco, mi prendo un bel gelato e mi siedo al sole a guardare le onde.
Mi vengono in mente tutte le persone che grazie al surf ho conosciuto, tutti i posti che ho visto, tutti quelli che “ma in Italia mica ci sono le onde come in America”, i pischelli che vengono in spiaggia con la bici e la tavola sotto il braccio, quelli che non surfano più, quelli che non ci sono più… Ieri, quattro anni fa, se ne andava in silenzio mio fratello. Non faceva surf ma amava il mare e viaggiare, e quando ci vedevamo mi raccontava di posti lontani e di onde viste. Lo porto sempre con me, dentro di me, e quel bacio che lancio al cielo ogni volta prima di entrare in acqua è per lui, per quella stella che da lassù mi guida e mi protegge.
Mi sono ricaricato ed è ora di rientrare. Un bacio al cielo e ancora tante onde, ancora tante sensazioni uniche, tanti momenti che non si dimenticano, fino all’onda successiva, fino a quando non vivrò un altro giorno come questo.
Perchè oggi è proprio un altro giorno.
Paolo

mercoledì 19 settembre 2007

D'amore e ombra



"...Infine fu l'alba. Avanzò l'aurora come un fiore di fuoco e cacciò lentamente l'oscurità. Il cielo schiarì e la brumosa bellezza del paesaggio scaturì dinanzi ai loro occhi come un mondo appena nato..."
Da "De amor y de sombra" di Isabel Allende, una delle migliori descrizioni dell'alba che abbia mai letto. La foto non c'entra niente con la Allende ma quale accostamento migliore a queste parole, se non a Morning of the heart?

lunedì 17 settembre 2007

Sotto il sole

In Australia, a poche decine di chilometri di distanza, due luoghi hanno visto nascere e svilupparsi due sottoculture surf distanti anni luce.
In Gold Coast, gli alberghi sfiorano le nuvole e il surf è una grande opportunità per fare soldi: un "business". La maggiore concentrazione di pro-surfers del mondo vive qui. Ogni anno vengono disputate decine di contest e Superbank è l'onda più raccontata, perfetta, tubosa, lunga, del Pianeta.
A meno di un'ora di macchina verso sud, Byron Bay è una mecca "hippy". Le colline che si rincorrono alle spalle dell'oceano racchiudono un santuario dove celebrare una delle religioni più belle del mondo: il surf.
Attraverso i racconti dei protagonisti, Cyrus Sutton (Riding Waves) mostra la differente evoluzione della surf-culture in Gold Coast e New South Wales in "Under the sun", un nuovo progetto costato al filmaker californiano 12 mesi di avanti-e-indietro con l'Australia (che sacrificio!) e del quale, almeno per il momento, non si conoscono molti dettagli.
L'idea è molto interessante, il trailer fantastico, le foto ancora meglio.

Under the sun - Dave Rastovich

Under the sun - Nat Young

Under the sun - Sito
Under the sun - Blog
Under the sun - Myspace

venerdì 7 settembre 2007

Sunset show



Questa settimana di autunno precoce ha fatto scendere parecchio le temperature, soprattutto la notte. La forte escursione termica ha prodotto anche le prime nebbioline e lo spettacolo, all'alba e al tramonto, è assicurato.

mercoledì 5 settembre 2007

Epico

Credo sia l'aggetivo più indicato per descrivere il martedì 4 settembre appena trascorso, almeno sotto il profilo surfistico. La bolla verde di mare prevista dalle carte del FNMOC, resuscitato dopo giorni di sonno, è piombata sulle coste laziali attivando ogni spot esposto a ovest. Come un ciclo perpetuo, anche lo scorso anno in questo periodo (era il 31 agosto) le nostre coste erano state investite da una mareggiata simile: mare grosso da fuori e vento teso da nord-est. A Civita, Piccolo e Marangone hanno mandato delle bombe mai viste. A Santa, le creste fumavano dal bunker fino al castello di Santa Severa, come se una swell prodotta dai mari del sud stesse investendo le coste del Sud Africa. Dopo aver atteso quasi un'ora che il vento da terra regolarizzasse il mare, io e Fede Z abbiamo goduto di quelle onde con altri pochi fortunati, in uno spot poco noto che per l'occasione ha mandato set a ripetizione abbondantemente sopra la testa. Dopo qualche ora, per coronare una giornata epica, ci siamo spostati sulla secca fuori, dove il "ferrone di cavallo" cominciava a srotolarsi sui ciottoli come una giostra infinita. La schiena a pezzi, un dolore misto a piacere diffuso in tutto il corpo. Rivivo ancora il rientro a casa nella macchina tiepida, cullato dalla musica di Lifegate. Che magia...
Foto: Bep - Riskypoint