venerdì 15 febbraio 2008

Alex vs stubbie


Dedicata a Fabio, una piccola sequenza di Alex su quello che ha tutte le sembianze di uno stubbie...
Dico bene Fa'?
Il tuo quando arriva?

Foto trovate su Classic Waves, blog giapponese a cui sono approdato tramite Acme Instant Boulder Kit, un altro blog a cui sono arrivato grazie alla "bibbia" dei surfblog...

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Cos'è uno Stubbie?

Armando ha detto...

Eh
proprio bella domanda... Premesso che dietro al tuo "anonimo" sono convinto si celi la vera identità di Curva, ti rispondo - dopo essermi debitamente documentato - che con il termine "stubbie" (dall'inglese stubby = tozzo; tarchiato) viene indicata una tavola generalmente corta, larga e single fin, con uno shape piuttosto "tozzo" e "tarchiato", come dice la parola stessa... Lo stubby rappresenta una fase della rivoluzione che tra gli anni sessanta e settanta caratterizzò l'indurstria delle tavole da surf. I primi stubby vengono associati alle kneeboard utilizzate da Greenough e, comunque, nel passaggio dai longboard alle short, alla fine degli anni sessanta, prima che i profili di nose e tail si assottigliassero la forma delle prime tavole corte somigliava molto a quella dei long.
L'Hull di Greg Liddle (7'6" x 18 x 22 1/2 x 15 x 2 7/8) è un esempio di stubby dei giorni nostri. Non ne ho mai visto dal vivo uno, ancora per poco, ma la vera particolarità di questa tavola risiede, oltre che nell'outline piuttosto tarchiato e nella posizione avanzata della pinna (rigorosamente flessibile), nel profilo longitudinale della parte superiore: una specie di lettera "S" capovolta che parte dal tail e arriva al nose.
+ info:
www.flexspoon.com
www.liddlesurfboards.com
www.mollusksurfshop.com
www.swaylocks.com/

Anonimo ha detto...

Grazie Armando, non ci conosciamo, surfo e vivo in Puglia. Non avevo mai visto uno Stubbie perciò grazie per le indicazioni.

Francesco

Armando ha detto...

Ciao France',
t'avevo scambiato per Fabio...
Ho visto lo stubby sabato dal vivo. Tavola particolarissima. Bottom tutto a "schiena d'asino" o a "V" (convesso, per intenderci), bordi 50/50 a "mandorla" e bassissimi sul tail, oltre alle caratteristiche che già conoscevo. Molto meno voluminosa di quello che pensavo, però parecchio larga su tutta la lunghezza... Non dovrebbe essere una tavola facile, comunque. Penso chieda un'onda dritta e lunga, regolare, da point... Aspetto di provarla.

Anonimo ha detto...

Fammi sapere, per essere curioso, sono curioso! Ho recupeato delle informazioni dal mio "mentore" californiano, se vuoi te le posto qui o in privato...come preferisci.

Francesco

Armando ha detto...

Posta tutto!

Anonimo ha detto...

Eccoti accontentato:

Liddle, Pavel and others experimented with and rode this design in the late 70’s and early 80’s.

It surfs completely different than a traditional mid-range board. The Hull is designed to flow with the wave energy, actually having much of the functioning surfaces flowing inside the wave face as opposed to riding on it. Those who have ridden it and like it say the board acts much like a bodysurfer that flows inside and with the wave energy.

in the photo of the bottom of Tim’s board you can see the deep rail cuts that extend in 1/3 if the width from the rail, leaving a much narrower planning surface in only the middle 1/3 of the bottom. This allows most of that large rail area to be inside the wave face much of the time.

The long super-flex fin is an integral part of the whole design, flexing during turns and then releasing from the flex with propulsion force as it comes out of the turn.

The guys that can rap their head around that concept love the ride. Other’s who I have talked to (hot surfers) say the board completely sucks. It’s too different from their preferred surfing style.

Ciao

Francesco