Carico di aspettative, domenica la mia sveglia biologica ha suonato all'alba; mi sono messo addosso i primi panni che ho trovato e sono uscito di casa mentre i primi, tiepidi raggi di sole iniziavano a far evaporare l'umidità della notte. Ho trascorso il chilometro controluce che separa casa mia dal primo spot utile quasi alla cieca, con il tergicristalli al massimo e il parabrezza che continuava ad appannarsi mentre io masticavo con foga i quattro biscotti che m'ero messo in tasca prima di uscire. In macchina avevo la muta bagnata del giorno prima e l'egg, ma quando ho visto il mare sono tornato di corsa a caricare il long sul tettino. Direzione: Sagos... Il mare di scaduta era ancora grosso, la direzione delle onde era quella giusta e la totale assenza di vento presagiva una gran bella mattinata. In quei venti minuti d'auto mi sono immaginato Sagos deserta, con barre d'acqua pettinate dalla brezza. Invece niente. Sono arrivato fino alla foce del Mignone per poi invertire la marcia e proseguire in una surf exploration in solitaria verso le villette, la Frasca... Alla centrale una ventina di long condividevano un breve picco solitario...
Per farla breve, un'ora e mezza dopo essere uscito di casa mi sono ritrovato nel "solito" spot, luogo sacro nei momenti migliori ma solito spot affollato di domenica mattina.
Bel mare, bel sole, onde liscie ma non demordo. La prossima, riproverò comunque a cercare un'alternativa deserta al solito spot della domenica.
lunedì 3 marzo 2008
Easy like sunday morning
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2 commenti:
la poesia di off all'alba è direttamente proporzopnale all'incazzatura verso quegli ebeti che profanano quello che è da sempre il tempio del soul longboarding.
paolo
Eh, Pa'
Il tempio della scivolata! Con qualsiasi mezzo: corpo, boogie, materassino, tavola corta, tavola lunga... Basta scivolare e far scivolare, senza rompere l'armonia uomo/natura...
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